Geco Leopardino (Eublepharis macularius): Scheda allevamento, suggerimenti e consigli. La guida completa


Oggi parliamo del Geco Leopardino, forse uno dei rettili più famosi e conosciuti. Molti lo acquistano perchè resistente ma in realtà ha bisogno di molte cure. Vediamo in questa scheda alcune informazioni sull’alimentazione, come allestire il terrario, come farlo riprodurre e molto altro.
Origine e caratteristiche
Classe: Reptilia
Ordine: Squamata
Famiglia: Gekkonidae
Sottofamiglia: Eublapharinae
Il geco leopardino (Eublepharis macularius) è un piccolo geco originario delle zone semidesertiche e rocciose del Pakistan, Afghanistan, Iraq e India. centro-sud-centro Asia all’Iraq, al nord-ovest dell’India, passando per l’Afghanistan e il Pakistan.
“Eublepharis” significa “dotato di palpebre”, mentre “macularius” indica che è dotato di livrea maculata. È attivo nelle ore crepuscolari e notturne.
Vive dai 10 ai 15 anni in cattività. Il geco leopardino non presentando lamelle sulla superficie inferiore delle zampe non è in grado di arrampicarsi su superfici verticali. E’ un animale terricolo e grazie alle sue unghiette potrà arrampicarsi abilmente su tronchi e superfici porose non troppo ripide. Un’altra particolarità di questo geco è la sua coda. Presenta una coda molto paffuta. Quando acquistate un animale notate sempre che questa sia abbastanza cicciotta, è un ottimo indicatore di salute del vostro geco. Questi gechi immagazzinano le riserve di grasso nella coda. Da adulto raggiunge una lunghezza che va dai 20 ai 25 cm circa, la sua pelle è rugosa e presenta delle macchie diffuse su tutto il corpo (di qui “leopardino”) anche se ormai gli allevatori sono arrivati a selezionare esemplari con livree dai colori molto accesi e in alcuni casi privi di macchie (varietà orange, high yellow, tangerine etc…).
Sono animali dall’attività essenzialmente notturna, completamente carnivori.
Comportamento
Il geco leopardino (Eublepharis macularius) è un animale molto docile e di facile allevamento, è estremamente consigliato per i neofiti. Soprattutto da piccoli potrete prendere abituarlo al contatto umano. Consiglio vivamente di maneggiare il meno possibile il vostro geco, è sempre un rettile e non un cagnolino. Si potrebbe stressare molto. Non conta quanto lo tenete in mano ma come lo tenete. Meglio la qualità che la quantità. Se vedete che si divincola, si agita ecc rimettetelo subito nel terrario. Il mio consiglio è di non prenderlo in mano più di 2-3 volte al mese. Non dimenticatevi inoltre che per difendersi sono dotati di un meccanismo chiamato autotomia che permette loro di auto-staccarsi la coda che in seguito ricrescerà (anche se meno bella).
I maschi sono molto territoriali.
Terrario
E’ consigliabile un terrario con areazione laterale. I fori dell’areazione dovranno essere sfalsati in modo tale da permettere un miglior circolo dell’aria. Le dimensione per un singolo esemplare non devono essere mai inferiori a :
60x30x30 per un singolo esemplare
80x30x30 per due esemplari 100x30x30 per tre esemplari
E’ consigliabile di non mettere baby in terrari troppo grandi, potrebbero non trovare la zona calda o la ciotola dell’acqua. Oltre che potrebbero avere difficoltà nel cercare il cibo.
Il terrario dovrà avere un substrato molto grossolano, per evitare che il geco possa ingerirlo. La scelta migliore potrebbe essere carta assorbente o di giornale, che nonostante possa essere antiestetica, è molto igienica e facile da pulire. No a sabbia, ghiaia per acquari o sabbietta di calcio. Quest’ultima estremamente SCONSIGLIATA in quanto potrebbe far assumere al geco, una quantità di calcio consigliata. Consiglio fibra di cocco. Il terrario dovrà essere allestito con sfondo roccioso e varie tane come nascondigli. Dovremmo dividere il terrario in due parti : zona calda e zona fredda. Nella zona calda dobbiamo inserire un tappetino scaldante. Il tappetino dovrà occupare 1/3 o al massimo la metà del terrario. Nella zona fredda sarà necessaria anche una tana umida per favorire la muta. Necessaria anche una ciotola con acqua fresca sempre a disposizione e un tappino di calcio.
Illuminazione, Temperatura
Il terrario dovrà fornire una fonte di calore solamente nella parte calda del terrario. Per scaldare bisogna utilizzare un tappetino riscaldante. Si ricorda che non sono importanti i watt, in quanto più il tappetino è grande e più il wattaggio sarà superiore. Si sconsigliano lampade scaldante e qualsiasi fonte di calore che proviene dall’alto; questo perché, i nostri gechi, hanno bisogno di calore che proviene dal basso soprattutto in fase di digestione.
Durante il giorno, il punto caldo del terrario andrà dai 30 ai 32 °C mentre la parte fresca dai 22 ai 24 °C.
Di notte la temperatura potrà scendere fra i 20 ed i 25 °C.
Il superamento dei 35 °C di temperatura causerebbe ipoattività e stress nei gechi, in casi estremi (38 °C) morte. Per far fronte a questo problema si consiglia l’utilizzo di un termostato di buona qualità.
L’umidità dovrà essere compresa tra il 40% ed il 60%. è consigliabile predisporre il terrario di un termometro/igrometro per il controllo dei parametri suddetti. Si ricorda che a volte sarà necessario spruzzare all’interno del terrario un po’ d’acqua per alzare l’umidità che scenderà fisiologicamente.
Per l’illuminazione sarà sufficiente una lampadina a LED. Molti sconsigliano lampade UVB, altri invece le consigliano. Per quanto mi riguarda consiglio di inserirla. L’importante che sia un’ UVB massimo al 5%. Quest’ultima sarà molto importante per la sintesi della vitamina B.
Il fotoperiodo previsto corrisponde ad un’illuminazione giornaliera di 12 ore seguita da 12 ore di oscurità.
Alimentazione:
Per quanto riguarda l’alimentazione, potrete nutrire i vostri gechi leopardini con: camole della farina e grilli. Si consiglia di spolverare le prede, almeno una o due volte alla settimana, con uno speciale preparato di calcio e vitamina D3. Questo è differente dal calcio che dovrà essere sempre disponibile all’interno del terrario. Sarà necessario variare la dieta del nostro geco con altri insetti. Una volta al mese potremmo dare delle camole del miele ( Non più di una volta al mese in quanto molto grasse e ricche di proteine), locuste, caimani e blatte. Quanti grilli o insetti dovrete dare al vostro geco? Bhè, non c’è una regola. Un adulto potrà mangiare anche 5-6 grilli a pasto, come più o meno. Vi accorgerete da soli quando non desidera più mangiare. Consiglio di mettere le tarme dentro un piccolo contenitore per evitare che queste escano. Un’alternativa è dargliele con la pinzetta ( anche se i miei in questo modo le rifiutano ). Per quanto riguarda i grilli alternate tra la pinzetta e liberi nel terrario. Quest’ultima scelta stimolerà la caccia. Non date mai insetti troppo grandi al vostro geco, è buona norma prendere come unità di misura la distanza tra i due occhi del rettile, l’insetto non dovrà mai essere più grande di quella misura. Questo non vale per le camole che sono si lunghe ma non larghe ;).
Tana umida e muta
La tana umida è molto importante dentro il terrario del geco leopardino. Questa non solo servirà per la deposizione delle uova, ma anche per fornire ai gechi un ambiente sufficientemente umido per aiutarli nella muta. La pelle morta a volte, seccandosi, può infatti stringersi intorno alle dita provocando necrosi e conseguente perdita della falange. Con questa semplice precauzione eviterete questo spiacevole inconveniente. Ogni tanto controllate bene se il vostro geco ha perso completamente la muta, soprattutto intorno gli occhi e alla falange. In caso contrario, aiutatelo voi, inumiditevi bene le dita e piano piano accarezzate la parte coinvolta.
Durante la muta il geco leopardino potrebbe entrare in un breve periodo di digiuno, quindi se non mangia non preoccupatevi!
Sessaggio
E’ maschio o femmina il vostro geco leopardino? Il sesso è molto facile da stabilire, sopratutto nei soggetti adulti, infatti il maschio ha ben visibili i pori femorali che appariranno come una “V” alla base della coda, nella zona del pube, nella femmina invece sono molto poco visibili, quasi assenti.
Riproduzione
I gechi raggiungo la maturità sessuale dopo circa 15 mesi di vita. Controllate bene il peso che non dovrà mai essere inferiore ai 49 grammi. Una volta raggiunta la maturità sessuale, si riproducono di solito 2 volte l’anno. La femmina interrerà le uova nella tana umida, che dovrà contenere fibra di cocco o torba umida. Potrete accorgervi se la vostra femminuccia è incinta da un rigonfiamento dell’addome. Le uova saranno visibili anche ad occhi nudo. In genere la femmina, una volta avvenuto l’accoppiamento, effettuerà più di una deposizione di uova, grazie alla capacità di trattenere al suo interno il seme del maschio (ritenzione spermatica).
Gli esemplari giovani deporranno dalle 2 alle 4 uova per stagione, gli esemplari più maturi dalle 8 alle 10 uova, 2 ogni 15-20 giorni circa.
Le uova sono di forma allungata, lunghe circa 4,5 cm. Quando sono fertili avranno un aspetto turgido e “sano”, quando invece non sono fecondate saranno flosce dall’aspetto “morto”, di un colore più giallino. Vanno maneggiate il meno possibile. Una volta deposte le uova le si potranno prelevare per deporle in una vaschetta con vermiculite in rapporto 1:1 con acqua in termini di peso es. 20 g di vermiculite: 20 g di acqua. La vaschetta sarà disposta nell’incubatrice, o in alternativa in una scatola di polistirolo nel quale si dovrà prevedere un riscaldamento con termostato per mantenere la temperatura costante. Inoltre si dovrà tenere sotto controllo l’umidità della vermiculite.
Temperature d’incubazione: 28-30 °C
Umidità: 70 – 75%
La schiusura è prevista dopo 60-70 giorni.
Temperature più alte (31-32 °C) determineranno un anticipo nella schiusa, con conseguente probabilità elevata di nascite di sesso maschile.
Temperature maschi: 30-32 °C
Temperature femmine: 26-28 °C
Indeterminabili: 29-30 °C
I piccoli avranno una livrea diversa dagli adulti, che cambierà col passare del tempo; l’alimentazione sarà la medesima degli adulti, ma con insetti più minuti. Consiglio di tenere separati i piccoli dagli adulti che potrebbero far loro del male per avere la meglio sul cibo.
Brumazione
La bruma è un periodo di riposo/latenza invernale che dura circa 2 mesi. E’ molto importante e verrà effettuata anche in modo da favorire l’accoppiamento durante la stagione calda.
Per prima cosa, accertatevi che l’esemplare sia in perfetta salute, e che abbia un peso di almeno 50gr e un anno di età. Prima di iniziare dovrete far digiunare il geco per almeno una settimana, prima di abbassare le temperature per evitare eventuali pasti non defecati, molto pericolosi!
Fatto ciò vi consiglio di seguire questo procedimento: Ogni due giorni abbassate la temperatura di 2°C, arrivando ad avere 19°C nel punto freddo e 20°C nel punto caldo. Fatto ciò tenete questa temperatura per un paio di mesi. Trascorso questo periodo rialzate la temperatura di 2°C ogni due giorni, ritornando alla temperatura normale di 30/31°C.